Storia di una Tartaruga che voleva diventare un Salice Piangente
un libro di
Irene di Lelio

Tartaruga sogna di lasciare l’oceano e di volare nell’universo. Non sa che i sogni e i pensieri possono diventare la nostra realtà…

SINOSSI

Un sogno, una metamorfosi, un destino.

Tartaruga sogna di lasciare l’oceano e di volare nell’universo. Quando chiude gli occhi ed esprime questo desiderio non sa che i sogni e i pensieri possono diventare la nostra realtà. La fiaba narra la trasformazione dello stato di manifesto di questo piccolo essere, grazie al raggiungimento della stella dei desideri, Ari-Umulù. In questo spazio tutto è possibile. Non esiste passato e non esiste futuro. Il tempo è un eterno presente, contenitore di ciò che fu e di ciò che sarà. Questa stella è ricoperta di ghiaccio ed esattamente al centro del suo cuore vive un albero di cristallo, il bellissimo Salice Piangente. Qui Tartaruga scopre quale sia la sua missione di vita: scongelare Ari-Umulù ed il suo abitante. Nascere tartaruga ma non sentirsi tale è uno stato dell’Essere necessario per sciogliere i nodi che compongono la trama del suo destino. Dunque, caro lettore, se vuoi conoscere questa storia, chiudi gli occhi e fatti condurre su Ari-Umulù.

Illustrazioni: Valeria Bisconti

un libro di Irene Di Lelio
Bookabook Edizioni

prefazione di Benedetto Tudino
Postfazione di Jimmi Fascina

Progetto in lavorazione
2022-2023

Estratto

«Questa è la fiaba, mio caro lettore,
d’un animale e del suo amore.
È ambientata lontano, lontano da qui,
e per noi non è semplice dirigerci lì.

Tartaruga è al centro di questa storia
degna d’esser in ogni memoria.
Il suo destino era uscire dal mondo,
e di dar vita al suo bel sogno.

Sei curiosa, è vero, o dolce anima?
Raccontiamo allor l’impresa titanica.
Questa fiaba ha sede nel cielo blu,
su una Stella chiamata Ari-Umulù.

È un astro di ghiaccio bianco e blu,
non se ne vedon così da quaggiù.
Un tempo era tutto coperto di oro,
e l’aria sapeva di fresco alloro.

Come arrivarci? È un segreto nascosto
che troverai pensando a quel posto,
dove tutti noi vorremmo volare,
quando la Terra ci comincia a stancare.

Ma di Tartaruga stavamo parlando,
che è seduta dove stiamo andando,
con una domanda ancora nascosta
ma che avrà presto la sua risposta.

Ti chiederai: “ma quale risposta?”
Ognuno fa a un certo punto una sosta.
Sosta dalla vita che scorre veloce
per interrogarsi su ciò che lo nuoce.

Per trovare il senso dell’esistenza
che non è detto sia nell’apparenza
del nostro corpo che spesso ci è estraneo
e che, si sa, è sol temporaneo.

Proseguiamo allora col nostro racconto
e dirigiamoci in cerca di quel tramonto
che tutti noi vorremmo guardare
quando di Terra ci cominciamo a stancare.»